Dio nella carne
«Vero Dio e vero uomo»: ecco svelato chi è Gesù Cristo. Con la sua venuta nel mondo, il Figlio di Dio ha assunto in pienezza la natura umana, rimanendo veramente Dio. La Chiesa, nei primi secoli dell’era cristiana, ha definito e affermato questa verità, difendendola contro coloro che vi si opponevano (i cosiddetti «eretici»). Nel 451, il Concilio Ecumenico di Calcedonia ha riconosciuto «il Signore nostro Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità, vero Dio e vero uomo, [composto] di anima razionale e di corpo, consostanziale al Padre per la divinità, e consostanziale a noi per l’umanità, “a somiglianza di noi, escluso il peccato”» [Eb 4, 15].
Questa sala è dedicata a una singola opera: un piccolo crocifisso in cera, databile tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, che mostra all’osservatore fino a che punto Gesù Cristo sia vero uomo; uno sportellino sull’addome consente, infatti, di contemplarne le interiora, di cui si distinguono cuore, polmoni, intestino tenue e crasso e gabbia toracica. Cristo è al tempo stesso Dio e uomo fin dentro le sue membra.
Per la sua bellezza, per il suo complesso significato teologico e, soprattutto, per la sua estrema rarità, il crocifisso anatomico conservato in questo museo rappresenta uno dei capolavori dell’intera arte cristiana.
Teodoro De Giorgio
Per approfondire sull'argomento, si consiglia la lettura del seguente contributo:
Teodoro De Giorgio, L’invenzione dell’iconografia in visceribus Christi. Dai prodromi medievali della devozione cordicolare alla rappresentazione moderna delle viscere di Cristo, nelle «Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz», LXI, 2019, 1, pp. 74-103.